23 Luglio 2021 News

CAP Arreghini progetta, realizza e distribuisce prodotti vernicianti destinati a costruzioni edili, strutture in legno ed in ferro, assicurando il piacere dell’effetto estetico, l’attenzione al benessere dell’uomo e al rispetto della natura. La capacità di soddisfare ed anticipare le necessità del mercato permette all’azienda di offrire una gamma ampia e completa di pitture destinate alle più diverse applicazioni nel mondo dell’edilizia e dell’industria, puntando alla qualità dei prodotti grazie ad un laboratorio di Ricerca e Sviluppo dedito alla formulazione di soluzioni all’avanguardia e dal basso impatto ambientale.

Ma cosa succede nel momento in cui il mondo dell’arte entra a stretto contatto con CAP Arreghini?

Tiziano Martini, noto artista della Val Zoldana, realizza delle vere e proprie opere d’arte utilizzando vernici poliuretaniche bi-componenti CAP Arreghini, quali Riplast R3 e Pur Top 52 dell’Industrial Coating. La scelta di questi prodotti nasce dalla necessità di usare smalti a due componenti che, una volta essiccati, creano un film resistente al graffio e all’usura tanto da poter essere successivamente lavorati, carteggiati e perfino lucidati. Sono infinitamente ritoccabili: si possono opacizzare e riverniciare. Il lavoro diviene così illimitatamente modificabile, sempre aperto, mai veramente finito. Interessante è anche il fatto di poter utilizzare una tinta per volta in modo distinto, che rimane ben visibile anche dopo i processi di levigatura. Determinante è infine la scelta delle tinte. Entrambi i prodotti sono tinteggiabili con la mazzetta RAL K7 con il sistema color plus, creando una continuità cromatica nelle opere.

Dal punto di vista pratico, i lavori sono molto pittorici, ma vengono concepiti con un’attitudine scultorea. Si tratta di un sistema che prima, per aggiunta, accumula volume e poi, per sottrazione, porta alla luce quasi come uno scavo archeologico le tracce di colore sottostanti.

Tiziano Martini concepisce la figura dell’artista semplicemente come il mezzo attraverso il quale il lavoro prende forma; crede vivamente che la pittura viva di vita propria. Spesso, infatti, le fasi embrionali delle sue opere nascono da incidenti o da situazioni involontarie, ed è da quei momenti che scaturisce la vera arte.

“High Performance Paintings” è il ciclo di realizzazione a cui l’artista sta lavorando con questo metodo da circa tre anni. Opere d’arte che nascono dal desiderio di estremizzare ulteriormente i processi generativi dell’immagine stessa, rimanendo sempre in bilico tra la volontà esecutiva e l’impossibilità del controllo totale. Questi lavori vengono realizzati su piastre a media densità (o pannelli nobilitati), sottoposte a ripetuti cicli di rivestimenti poliuretanici bicomponenti, successivamente levigate a più riprese e ripulite, in funzione dei tempi dettati dai materiali stessi. Infine, vengono rifinite e lucidate a specchio. Sono opere che richiedono esecuzione precisa, tempistiche perfette e cicli di lavoro molto lunghi, ma che alla fine sono dei veri capolavori.